Gianluca Guelfi
- attore -
Gianluca nasce a Grosseto il 15 luglio 1977.
Nel 1994 (a soli 17 anni!) è uno dei fondatori del Laboratorio Teatrale Ridi Pagliaccio con il
quale, in 22 anni, in veste di attore, mette in scena 20 commedie, interpretando ben 28 personaggi. Tra questi spiccano: l'Industriale ("L'uomo incinto"), Eolo ("Sei personaggi in cerca
d'Amore"), Thomas Diafoirus ("Il malato immaginario"), Palestrione ("Il Plauto magico"), dr Sandreson ("Harvey"), Macbeth ("Troni di sangue"), Giacomo Chesney ("La zia di Carlo"), Demetrio
("Sogno di una notte di mezza estate"), Sam ("Provaci ancora, Sam!"), Lelio ("I due gemelli veneziani"), Henry ("Falstaff"), Antony Rossano ("Oscar") e
Ciccillo ("Il medico dei pazzi").
Nel 2002 si laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Pisa e, dopo aver conseguito il titolo di avvocato, diviene funzionario presso l'Agenzia delle Entrate di Grosseto.
Nel 2008 partecipa, insieme al Laboratorio Teatrale Ridi Pagliaccio, allo spettacolo corale "Ricordiamoci l'anima" di Paola Salvestroni e Angela Sclano presso il Teatro Moderno di Grosseto.
Il 4 settembre 2016, a causa di un incidente di parapendio, a soli 39 anni, perde la vita lasciando in tutti coloro che lo conoscevano (parenti, amici, colleghi, compagni di volo, compagni di ballo e... ovviamente compagni di teatro) il ricordo di un ragazzo straordiario e solare, sempre sorridente, generoso, infaticabile e follemente innamorato della vita!
- 1994 -
ATTI UNICI
di G.Moscato, I.Svevo e D.Fo
- 1995 -
SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AMORE
di G.Moscato
- 1997 -
di D.Fo, P.DeFilippo, F.Rame e E.DeFilippo
PIANO CABARET
di G.Gaber, G.Covatta,G.Proietti
- 1999 -
di Molière
- 2002 -
di T.M.Plauto
IL MEDICO VOLANTE
di Molière
- 2003 -
dai canovacci della Commedia dell’Arte
- 2004 -
di Aristofane, Plauto, Shakespeare, Molière, Goldoni, Thomas, Cechov, Pirandello, Fo, Rame
- 2006 -
di M.Chase
- 2007 -
LE STRAVAGANZE DI GOLDONI
da C.Goldoni
- 2008 -
TRONI DI SANGUE
da W.Shakespeare
- 2009 -
di B.Thomas
di W.Shakespeare
- 2011 -
di Woody Allen
di C. Goldoni
- 2013 -
...e le allegre baruffe di Windsor
da William Shakespeare
di Giacomo Moscato
- 2014 -
OSCAR - A questo mondo è un miracolo rimanere onesti
di Claude Magnier
- 2016 -
IL MEDICO DEI
PAZZI
di Eduardo Scarpetta
VOLA SOLO CHI OSA FARLO
<<Quando l’ho conosciuto non aveva ancora 15 anni. Mi trovavo nell’aula magna del vecchio Liceo Classico: mi si avvicinò un ragazzino magro, un po’ timido e mi disse: - Vorrei fare un corso di teatro -. È iniziato tutto così. Due anni dopo, fondavamo una compagnia teatrale tutta nostra e, da lì, iniziava il sogno che è durato 22 anni. Era già anche un progetto? Sì, benché fossimo ancora molto giovani, ciò che avevamo fondato aveva già la maturità di un progetto strutturato, serio e appassionato. Tuttavia era ed è rimasto sempre, prima di tutto, un sogno.
Ora, insieme agli altri, si possono fare tante cose: si può parlare, leggere, suonare, correre… qualsiasi cosa. Ma, se con una persona arrivi a sognare gli stessi sogni, il rapporto che si instaura non è più una semplice amicizia: è qualcosa di diverso, si diventa fratelli. Io, vincendo il mio pudore, spesso chiamavo Gianluca "fratello", anche pubblicamente, alla fine degli spettacoli; non usurpavamo il ruolo di nessuno: lui aveva una sorella, io avevo una sorella; un fratello non lo avevamo e ci siamo scelti. E tra fratelli, soprattutto se si fa teatro, non c’è sempre bisogno di parlare per dirsi le cose: con Gianluca è sempre bastato uno sguardo e a volte neanche quello, per capirsi. E così, ieri mattina, a Latina, Gianluca e io ci siamo fatti una lunga chiacchierata silenziosa:
- Gials, Eleonora mi ha chiesto di dire qualcosa domani, al funerale. Che devo dire? -
Io non ho mai recitato niente senza il suo consiglio e, anche stavolta, gliel’ho chiesto.
- Ma non lo so…- Lui iniziava sempre così i discorsi, ma era solo per una forma di riservatezza: in realtà sapeva benissimo quello che ti avrebbe detto di lì a poco.
- Che dici, la cosa di come ci siamo conosciuti la racconto? -
- Sì, Giac, ma non la fare troppo melensa, però… -
- Ok, magari tiro via qualcosa. Ma tu… cosa diresti al posto mio? -
Be’, se Gianluca vedesse quello che vedo io, da quassù, in questo momento, direbbe sicuramente una cosa che mi disse esattamente 22 anni fa. Eravamo alla Sala Eden, era il nostro primo spettacolo: il debutto. Mancavano pochi minuti all’inizio. Avevamo una fifa matta. D’un tratto mi voltai e lo vidi vicino a una porticina di legno dal cui spiraglio si potevano vedere gli spettatori in sala. Mi avvicinai e gli chiesi cosa stesse facendo e lui – con gli occhi sgranati - mi rispose:
- Giac, cento persone: duecento occhi che ci guardano! -
Ci facemmo una lunga risata ed entrammo in scena, sempre con una fifa matta, ma più sereni!
Ora, il punto è proprio questo e lo dico a Eleonora, ad Alessandro, alla famiglia, ai ragazzi della Compagnia, agli amici del volo, agli amici del ballo, a tutti coloro che gli hanno voluto bene: dobbiamo ripartire da questo, da quella risata, da quella sua irresistibile ironia, da quella sua straordinaria gioia di vivere, dalla passione fortissima che metteva in tutto quello che faceva.
Perché Gianluca è stato, è e sarà sempre il nostro compagno di viaggio; è stato, è e sarà sempre il mio fratellino.>>
Giacomo
(Basilica del Sacro Cuore, giovedì 8 settembre 2016)